Circa tre-quattro anni fa in occasione della festa della mamma (a lei ho preso un’orchidea che miracolosamente è ancora viva) in un vivaio qui vicino ho acquistato per 3,5€ (o forse 4,5€) una piccola piantina di ficus benjamin; sono stato attirato dal costo, dalla dimensione (alta poco meno di 20cm), dalla facilità di coltivazione e dalla robustezza dell’essenza, dal fatto che ci fossero già quattro tronchi dei quali uno già ‘grossino’… e dal fatto che non vedo mai ficus di dimensione mame o shohin, figuriamoci ceppaie di quelle dimensioni.
Recentemente persone più esperte hanno definito ‘natasha’ la varietà del mio ficus: ha foglie più piccole rispetto la benjamina cui sono normalmente abituato addirittura più coriacee (se conoscete altre varietà, le foglie sono a metà tra il benjamina tradizionale e il retusa).
Per il primo anno ho potato per dare forma, concimato e mantenuto il vaso in cui l’ho acquistata: non ero certo delle operazioni da effettuare. Vedo che non possiedo foto… magari poi le troverò, boh!
Nel secondo anno (2012) ho provveduto ad un rinvaso: vaso di terracotta, substrato akadama (foto del gennaio 2013).
Nel terzo anno (2013): rinvaso in vaso basso ha implicato un abbondate taglio radicale, operazione che per un ficus non è problematica se fatta in periodo caldo (verso giugno). Naturalmente io ho prestato estrema attenzione e perizia al periodo ideale: fine marzo e via di rinvaso. Il substrato scelto è akadama media mentre per strato di drenaggio akadama grossa con qualche pezzetto di carbone di legna.
Le cure fino ad ora
- Innaffiare senza dimenticarsi che ama stare un po’ secco (non in modalità deserto);
- a fine maggio deporre uno strato di sfagno sminuzzato che aiuti a mantenere l’umidità: favorisce la formazione di nuove radici superficiali oltre a far saldare tra loro i diversi tronchi;
- concimare sempre senza timore;
- man mano che produce germogli si lascia sfogare un po’ (gli lascio fare almeno 4-5 foglie… poi chi mi conosce immaginerà quanto sono preciso riguardo questo ‘4-5 foglie’: ogni tanto mi ritrovo alberi!), quindi una potatura per dare forma;
- uso spesso i residui di potatura per creare nuovi tronchi mediante talea (riescono quasi sempre);
- naturalmente esposizione sempre luminosa: da fine aprile sta fuori in pieno sole (o quanto si riesce a dargli) mentre da ottobre (circa) sverna all’interno di casa (locale riscaldato) appiccicato alla finestra
In questo modo non incontro problemi.
L’oggi della pianta
L’altro giorno (fine giugno 2014) ho provveduto a una defogliazione pressochè totale (risparmiati i rami deboli e l’ultima talea eseguita) con rimozione della gemma terminale (altrimenti si svilupperebbe solo quella); l’effetto dovrebbe essere la germogliazione di gemme latenti e così l’infittimento della ramificazione.
Alla defogliazione è seguito il rinvaso: ho scelto un vaso largo per aumentare la vigoria della pianta nella speranza che il ‘leader’ emetta gemme a sinistra (nella foto) oppure si interverrà con un innesto per approssimazione (che non ho mai eseguito…); il vaso è comunque basso poichè l’obbiettivo è far aumentare il ‘piede’.
Durante il rinvaso oltre alla talea nuova si sono ‘staccati’ tre tronchi poichè non ancora fusi col resto: tutto rimesso in posizione.
Ora via di coltivazione!