Ceppaia di Ficus benjamin var. ‘natasha’

Circa tre-quattro anni fa in occasione della festa della mamma (a lei ho preso un’orchidea che miracolosamente è ancora viva) in un vivaio qui vicino ho acquistato per 3,5€ (o forse 4,5€) una piccola piantina di ficus benjamin; sono stato attirato dal costo, dalla dimensione (alta poco meno di 20cm), dalla facilità di coltivazione e dalla robustezza dell’essenza, dal fatto che ci fossero già quattro tronchi dei quali uno già ‘grossino’… e dal fatto che non vedo mai ficus di dimensione mame o shohin, figuriamoci ceppaie di quelle dimensioni.

Recentemente persone più esperte hanno definito ‘natasha’ la varietà del mio ficus: ha foglie più piccole rispetto la benjamina cui sono normalmente abituato addirittura più coriacee (se conoscete altre varietà, le foglie sono a metà tra il benjamina tradizionale e il retusa).

Per il primo anno ho potato per dare forma, concimato e mantenuto il vaso in cui l’ho acquistata: non ero certo delle operazioni da effettuare. Vedo che non possiedo foto… magari poi le troverò, boh!

Nel secondo anno (2012) ho provveduto ad un rinvaso: vaso di terracotta, substrato akadama (foto del gennaio 2013).

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Nel terzo anno (2013): rinvaso in vaso basso ha implicato un abbondate taglio radicale, operazione che per un ficus non è problematica se fatta in periodo caldo (verso giugno). Naturalmente io ho prestato estrema attenzione e perizia al periodo ideale: fine marzo e via di rinvaso. Il substrato scelto è akadama media mentre per strato di drenaggio akadama grossa con qualche pezzetto di carbone di legna.

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8 aprile 2013

 

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8 luglio 2013

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8 agosto 2013, dopo aver soggiornato sui bancali con gli altri bonsai…

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8 agosto 2013, come si comportano le radici sui bancali (trovando più umidità…)

 

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18 settembre 2013: sebbene la temperatura fosse gradevole, le foglie iniziano a risentire del freddo (d’altra parte è una pianta tropicale!)

 

Le cure fino ad ora

  • Innaffiare senza dimenticarsi che ama stare un po’ secco (non in modalità deserto);
  • a fine maggio deporre uno strato di sfagno sminuzzato che aiuti a mantenere l’umidità: favorisce la formazione di nuove radici superficiali oltre a far saldare tra loro i diversi tronchi;
  • concimare sempre senza timore;
  • man mano che produce germogli si lascia sfogare un po’ (gli lascio fare almeno 4-5 foglie… poi chi mi conosce immaginerà quanto sono preciso riguardo questo ‘4-5 foglie’: ogni tanto mi ritrovo alberi!), quindi una potatura per dare forma;
  • uso spesso i residui di potatura per creare nuovi tronchi mediante talea (riescono quasi sempre);
  • naturalmente esposizione sempre luminosa: da fine aprile sta fuori in pieno sole (o quanto si riesce a dargli) mentre da ottobre (circa) sverna all’interno di casa (locale riscaldato) appiccicato alla finestra

In questo modo non incontro problemi.

L’oggi della pianta

L’altro giorno (fine giugno 2014) ho provveduto a una defogliazione pressochè totale (risparmiati i rami deboli e l’ultima talea eseguita) con rimozione della gemma terminale (altrimenti si svilupperebbe solo quella); l’effetto dovrebbe essere la germogliazione di gemme latenti e così l’infittimento della ramificazione.

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Alla defogliazione è seguito il rinvaso: ho scelto un vaso largo per aumentare la vigoria della pianta nella speranza che il ‘leader’ emetta gemme a sinistra (nella foto) oppure si interverrà con un innesto per approssimazione (che non ho mai eseguito…); il vaso è comunque basso poichè l’obbiettivo è far aumentare il ‘piede’.

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estratto dal vecchio vaso, il ceppo di radici va ‘pulito’: via le punte delle laterali, via quelle ‘sotto’, via quelle che si ingrossano, via quelle che crescono verso il basso, via le morte.

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‘il sotto’ viene tutto pulito da radici in modo che queste restino solo verso l’esterno

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durante le operazioni di pulizia del pane radicale da terra e radici ‘ritenute superflue’ si ‘staccano’ anche i tronchi già radicati (precedenti talee) che ancora non si sono fusi alla ceppaia; nessun problema: basterà reintrodurli al momento del posizionamento in vaso!

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la stessa sorte capita alla talea

 

Durante il rinvaso oltre alla talea nuova si sono ‘staccati’ tre tronchi poichè non ancora fusi col resto: tutto rimesso in posizione.

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Ora via di coltivazione!

 

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